Una serata indimenticabile si è svolta ieri nel Retrobottega, dove ha avuto luogo la tanto attesa cena degustazione “Accostamenti Impossibili”. Per chi pensava che accostare puntarelle e saraceno fosse un azzardo, aspettate di sentire cosa ho combinato ieri sera insieme al Fritz.

Appena entrati, gli ospiti sono stati accolti da un calice di Riesling alsaziano, che ha subito preparato le papille gustative a un’esperienza esplorativa (o meglio, un’esplorazione nel mondo dell’incredulità gastronomica). Il primo antipasto ha stupito tutti: putrelle sott’olio con tortino alla polenta di grano saraceno e salsa di formaggio dei piedi (i piedi delle alpi francesi). L’iniziale perplessità si è sciolta con il primo boccone, quando i sapori discordanti hanno magicamente trovato una loro bizzarra armonia, un po’ come due ex che tornano insieme solo per litigare meglio.

Il secondo piatto, una zuppetta di triglie, ha lasciato i commensali con il dubbio se stessero partecipando a una cena o a un esperimento di un laboratorio folle, perchè la zuppa era volutamente piena di lische, in modo da provare una lunga e fastidiosa esperienza degustativa. A volte il cibo è anche questo. Il Gewürztraminer che accompagnava il piatto, con le sue note floreali e speziate, sembrava quasi prendersi gioco dei presenti: “Che vi aspettavate da una cena chiamata Accostamenti Impossibili?”

Quando è arrivato il piatto principale, la vera degustazione di formaggi e vini, qualcuno ha iniziato a chiedersi se il cuoco avesse un senso dell’umorismo troppo sviluppato. Eppure, il Pinot Gris versato con generosità ha rivelato il segreto: questi vini alsaziani, con il loro carattere forte e deciso, erano la chiave di volta per apprezzare ogni azzardo culinario.

Insomma, la cena “Accostamenti Impossibili” è stata un trionfo di contrasti e risate, dimostrando che anche i sapori più discordanti possono trovare una loro inaspettata armonia, proprio come in una bizzarra sinfonia.