Settembre ad Erbezzo (VR) mi ha donato una serata incantata: la Pizzeria Da Nico ha ideato un menu ad hoc con protagonista indiscussa la Pecora Brogna, insieme a vari presidi Slow Food scelti con cura. E io, con il mio spirito da esploratore vintage e un pizzico d’ironia, ero lì pronto a “scovare” sapori dimenticati e a narrarne le storie.

La signora Cristina e la magia della Brogna

Tutto questo è merito della cara signora Cristina, che alleva le sue Brogne con dedizione e amore sui pascoli della Lessinia. La Pecora Brogna è una razza autoctona veronese, patrimonio di biodiversità riconosciuto da Slow Food, che produce carne delicata, latte nutriente e—udite udite—lana al pascolo.
Cristina tosa le sue pecore una volta l’anno e invia la lana grezza alla storica filatura di Biella, la patria italiana dei filati; da lì la fibra diventa tessuti e capi che poi rivende nel suo negozio di Molina. È un cerchio virtuoso che unisce montagna, artigianato e memoria.

La Brogna è allevata con pascolo, alimentazione locale e protocolli rigorosi previsti dal Presidio Slow Food. È una razza a triplice attitudine (carne, latte e lana), adatta ai pascoli di alta quota e profondamente legata alla montagna veronese. Il suo latte è ricco di acidi grassi buoni e profuma d’erba vera: quella che ancora cresce libera, senza scorciatoie industriali. La lana, invece, è pregiata per la sua finezza e la capacità di raccontare—fibra dopo fibra—la vita lenta delle malghe.

La cena, i commensali e… la stortina

Alla cena erano presenti appassionati, curiosi e produttori felici. Ho avuto l’onore di presentare con orgoglio la nostra Stortina Veronese, fornita da Il Signor Maiale, presidio Slow Food.
La stortina è un piccolo salame tradizionale del Basso Veronese, dalla forma leggermente ricurva e dal gusto pieno, che un tempo si conservava sotto il lardo per mantenerla morbida. Quando i commensali l’hanno assaggiata, ho visto negli occhi quel momento magico che tanti ricordano come la prima stortina: stupore, sorriso e il desiderio immediato di ripetere l’assaggio.

E se non sai di cosa sto parlando, vai a vedere questo reel… poi corri a comprarne una!

Il gusto di far parte di qualcosa

Serate come questa ricordano perché vale la pena far parte del movimento Slow Food: perché dietro ogni formaggio, salume o pecora che pascola serena, c’è una storia di persone che resistono alla fretta e all’omologazione.
Se anche tu ami i sapori autentici e vuoi scoprire i prossimi eventi o cene-degustazione della nostra zona, iscriviti a Slow Food o contattami: sarò felice di raccontarti dove il gusto incontra la bellezza.